Tra i monti dell’Irpinia nasce nel 2013 lo Sponz Fest, festival musicale diretto dal cantautore e scrittore di origine irpina Capossela, con l’idea di “ricreare” occasione di comunità. Tra gli ideatori, insieme al celebre cantautore e Giovanni Sparano, c’è l’Assessore alla Cultura del Comune di Calitri, Giuseppe di Guglielmo, in carica dal 2011 al 2014 e corsista della I° edizione del ForsAM. Giuseppe, dopo un’esperienza formativa in Spagna presso un’importante istituzione culturale, decide di lavorare ad un progetto per il suo territorio che potesse coinvolgere la comunità locale e far conoscere i territori interni della Campania.
Tra gli anni ’50 e ’70 a Calitri, in Irpinia, i matrimoni si festeggiavano nella casa dell’Eca (Ente comunale di assistenza), altri tempi, tempi in cui lo sposalizio era il rito fondante di un’intera comunità e per celebrarlo si ballava una musica travolgente, strano miscuglio di mazurke, polke, valzer. Le orchestrine locali (come in molti paesi del Mezzogiorno d’Italia) animavano le sale di quella vecchia costruzione del Comune con danze che riducevano ad un bagno di sudore.
Lo Sponz Fest nasce come occasione di comunità e come un fenomeno di aggregazione sociale che nella prima edizione aveva come legante il tema dello sposalizio.
Dall’intuizione del 2013 a oggi lo Sponz Fest è considerato uno degli appuntamenti artistico culturali più apprezzati nel panorama nazionale, un evento capace di richiamare ogni estate migliaia di spettatori. Merito della sua formula vincente all’insegna della qualità e dell’originalità sono le diverse proposte in cartellone a ogni edizione.
Un cartellone fitto di appuntamenti che si snodano per svariati giorni, dal mattino a notte fonda, in paesi, luoghi e spazi sempre differenti.
Sponz, viene da sponzare, una parola vicino a sponsale, ma che viene da spugna, letteralmente significa inzupparsi, rendersi fradici. Ammollarsi per vari giorni, infradiciarsi di musica e racconti, darsi l’occasione di riflettere sul senso della comunità e su un modello di relazione sociale ed economico.
“Ogni anno a fine agosto si ripete il rito dello Sponz e devo dire – racconta Di Guglielmo – che quando penso ai primi momenti, alla fatica messa in campo per far si che l’evento riuscisse, mi sento orgoglioso di aver contribuito a creare oltre che relazioni anche reazioni”.